Friday 26 December 2008

Se tornassi a morire

Se tornassi a morire lo farei piu' bene
senza lasciare traccia del perduto amore
che sottotono avvelena ogni innocenza mia
Mi lascerei andare tra le onde della Gallura
senza vestiti e rimorsi o rimpianti nobili
nubile e volubile e morbida come sabbia calda
sciolta come capelli al vento di una sera d'estate sulle rive del tirreno
Mai malata o ubriaca e sempre presente
malgrado le assenze di amore
O come un' Arianna che segue l'odore del pane
invece del filo della discordia o della liberta'
Se tornassi a morire non lascerei testamento
Niente da prendere o da lasciare
e come un sonno con sogni d'argento
sdraiata per sempre nell'eternita' della felicita incoerente
che senza bisogno di spiegazioni si offre corpo ed anima alla verita'
non parlerei piu' ne' di pace ne' di desiderio
Se tornassi a morire lo farei per lottare
per il popolo ignorato
mai voluto
spogliato dei diritti umani e oltraggiato
lo farei per quelli malmenati ed odiati
a cavallo della dignita' dei veri
chiara e forte come sono ora
e sempre viva

Monday 8 December 2008

Abbiamo

Abbiamo voluto l'era glaciale
era elettronica
era rivoluzionaria al servizio dell'individualita'
ma solo quella dell'ego
Abbiamo voluto possedere il mare
eppure l'acqua non si puo' trattenere tra le mani
cosi' mentre scorre il tempo
anche lei non si ferma piu'
Abbiamo voluto il corpo del reato
impalato
crocefisso
malmenato
stuprato dai profanatori delle cattedrali del male
mentre abbiamo ignorato
fatto finta di niente
professato che l'incenso profuma di santita'
Abbiamo voluto tutto
ma non possiamo trattenere niente
nemmeno la morte
nemmeno il profondo
se e' vero che esiste l'aria
Abbiamo cremato i nostri fratelli
e buttato le nostre sorelle nel pozzo
cosi' le streghe siamo noi quando convinti diciamo che abbiamo
Ma non abbiamo che la nostra essenza
che non abbracciamo mai
e crediamo che bisogna morire per essere migliori
eppure lei ci guarda da dentro
viva e mai piena di odio
morta se mai piena d'amore
eppure straboccante di divino
Abbiamo pieta' di noi
ma non perdoniamo chi cade piano o forte
suoniamo la nostra canzone
e crediamo che basti per vincere
ma non ci accorgiamo che la sfida non esiste
se non quando ci guardiamo dentro
e solo allora non abbiamo che noi

Sunday 7 December 2008

Il giorno in cui il dubbio mi lascio' per sempre

La vita qui dentro e' immensa
infinita
mai separata da niente e da nessuno
perche' il filo del dharma che passa attraverso l'atomo di noi
dell'universo
mai si spezza
e solo in apparenza si rifugia nell'assenza dell'addio finale
Ecco che sento che sono la rosa
Io sono la nuvola
e sono l'attimo che attendo e viene e va piu' veloce
piu' in fretta del battito delle ciglia tue
o delle sue mani che costruiscono le strade.
Perche' io sono anche il ritmo della vita di oggi
e l'alba di domani.
Ho letto il segreto del maestro eterno.
Una dama dal volto sconosciuto e dal richiamo noto
mi ha svelato cio' che custodivo da sempre
in questo giorno di sole che baciando le nostre fronti
ci ha veduti riuniti in preghiera per un sogno migliore
che abbiamo nelle nostre mani
da sempre.
Ma spesso accecati dal dolore
ci facciamo ricattare dal niente vestito di oro
e ci perdiamo assenti con corpi immensi e vuoti dietro
nascosti ma arroganti
e dentro sibillini e impuri
perche' fa' parte del cammino degli sconfitti che non vogliono guardare
che anche il trofeo e' vinto gia'
e basta solo impegnarsi a manifestarlo intensamente
perche' l'intenzione regna pura
sia che lo si dica o no.
Eccitate vibrano le radici di questo albero di infiniti rami di saggezza
che noi siamo.
Gia' sento il ritmo del tam tam dentro le vene
allora prendo la strada della verita'
con tutti voi.
E' questo sara' il giorno in cui il dubbio mi lascio' per sempre.

Thursday 27 November 2008

Enea

Quando ti guardo esistere come lo fai tu
sempre sincera nella tua direzione
perche' mangi quando hai fame
e non odi mai
anche quando in balia del tuo istinto di caccia
ti vorrei sussurrare parole d'amore speciali
dalla mia razza
alla tua
dritte dal mio cuore che invece lotta con l'effimero
che tu non conosci
mai
perche' sei viva senza legami falsi
priva di passioni inutili
o di paradisi e inferni che limitano il divino
ma sei sacra in quanto non giudicabile
sorella
figlia
amica
e madre quando ti vivo come esempio dell'assenza di preconcetti
libera
e calda
sdraiata accanto a me
se sono bella o no
e che mi sveglia col suo tocco di velluto nero
quasi con paura di farmi male
perfetta compagna
il cui miagolare mi riempie di immenso

Monday 24 November 2008

Cosi' sia

Questo e' il mare di adesso
a tratti mosso
e mentre vuoi lasciare andare tutto come va
e ibernarti per la stagione che verra'
quando non hai piu' desideri se non un sonno
di sogni
leggero ma significante
il mare cambia umore perche' il vento allora tace
e se guardi oltre
nonostante non sia ancora sorto il sole che aspetti
non puoi negare
che riesci a vedere l'estate che viene presto
da dentro di te
piccolo cosmo che sei
grande di vita inestimabile
che come un filo d'oro ti collega al tutto
ecco perche' insisti ad esistere al meglio
e lasci ogni giorno cadere quegli stimoli di sconfitta
giu'
in fondo
nel baratro di quello che devi abbandonare
dopo avere appreso la lezione di vita
che questa esistenza ti regala
sempre
ogni giorno
inevitabilmente
perche cosi' sia

Thursday 20 November 2008

Sono nata di nuovo dove il sole sorge prima

Sono nata di nuovo dove il sole sorge prima
a est di questa isola del mio esilio
e poi di scelta mia
cosi' come quando nacqui ancora
dopo un travaglio di otto ore
facilitato da un piccolo chirurgo orientale
non lontano da loculi che circondano templi
davanti ai quali riposano viaggiatori e mendicanti
e turisti passano ad accendere incensi ed offrire sigarette ai monaci
che seduti fuori
molto presto
ma al riparo dal sole che infuoca i pavimenti di Bangkok
a ottobre
ridono mentre sorseggiano una birra
dopo la recitazione del sutra
Reincarnata dopo solo un lungo sonno
durante il quale il mio abito e' cambiato
ma privilegiata
ho potuto ricordare la mia vita precedente
senza interruzione di coscienza
senza sosta per l'oblio perenne
permanente
che accompagna l'epilogo di ogni cosa
qui
nella baia degli umani
E vedro' l'alba ancora finche' io potro'
oltre la montagna che avevo sempre desiderato scalare
e che ho conquistato come se fosse niente
impertinente ma grata
e desiderosa di dividerla con tutto
E cosi' saranno pure il resto dei miei anni
privi pero' di orgoglio fine a se stesso
e ricchi di compassione che vuole dare
dare
dare
ed offrire me per tutto cio' che so
per tutto cio' che ho
Ecco che allora brillo nel firmamento in questo cielo insieme a noi
che non finiamo mai
Siamo le donne che ubriacano la via lattea d' amore
e tessono la tela eterna di vita dopo vita nella vita
comuni
mai incoronate
e che si tengono per mano e viaggiano
mentre cantando suoni percepibili solo da quelli che vogliono sentire
vanno
poi tornano
poi vanno via
di nuovo
come spuma che riunita al mare immenso
in questo gioco di molecole e di dei
non ha tempo per nient' altro ma cio' che deve essere
non una
nemmeno mille
una goccia del tutto ed il tutto stesso siamo

Wednesday 19 November 2008

Piu' veloce della fretta

Ieri
ho visto la fretta accasciarsi
mentre io
in preda al dolore di un corpo che ha vissuto molto
gia'
e vivra' di piu'
serena
piena di voglia di vincere
l'ho superata
in salita
per la prima volta
nella storia delle lotte tra me
e la donna in me
che vuole boicottare i miei trionfi

Monday 17 November 2008

L'oasi degli sconosciuti libera

Siamo tanti
inosservati fulcri visibili solo a occhio nudo di inutilita'
Non ci guarda nessuno se non per criticarci
o appiccicarci identita' addosso
che fanno comodo all'ignoranza

Io sono la donna cannone che sfama i gatti randagi

Io sono uno che vive per strada
senza casa
ma che divide i suoi cartoni col primo che viene
a ripararsi
dagli arrivati
che sfilano davanti di venerdi' sera
in giacca e cravatta
o di corsa con la borsa di gucci
ma col cuore vuoto di amore
ed il karma stracolmo di bugie

Sono il travestito che hanno malmenato davanti al bar
quello che femmina non sembra ai ciecati di televisione
quello che anche con la costola inclinata
fa la spesa per la signora anziana
della porta accanto
quella che se fosse per l'artrosi o per i vicini per bene
non mangierebbe mai

Io sono quelli che lavorano al call centre
senza contratto
ricattati a firmare la liberatoria ogni anno
ma che lo fanno per comperare i libri di scuola per i figli
o per guardare avanti con la speranza che cambia
tutto
prima di poi

Perche' io sono la notizia che verra'
una mattina senza fare troppo rumore
mentre ti lavi denti
con la giornata di pioggia e di lavoro incerto
o che non c'e'

Ti diro' che l'usurpatore se n'e' andato
insieme a tutti i servi suoi
serpenti
kapo' da quattro soldi
picchiatori del passato
adesso grassi e impomatati e seduti sulle poltrone piu' comode
a palazzo democrazia p2

Tutto d'un tratto
mai pentito
incapace di truffare la morte
avra' dovuto lasciare questa oasi libera
e in mano a tutti noi angeli scomodi
ma custodi

Friday 14 November 2008

Le soglie piu' elevate del vivere

Le soglie piu' elevate del vivere
si fanno vedere
a tratti ci impregnano di speranze.
La legge mistica ci tiene in grembo
e non ha ego.
Non conosce egoismo
il nostro
massimo
comune
denominatore del tutto.
E tutti continuano a danzare
queste danze che ci coreografiamo inevitabilmente.
Il mare immenso del sapere
e quello dell'avere fiducia
e poi l'immenso
davanti a noi
ci invogliano a proseguire.
La nebbia si scioglie solo per coloro che brandendo la spada del dharma
coraggiosi
affrontano le voci bugiarde
sempre certi di vincere

(Roma 3 novembre 2008)

Cosa si vede dall'eremo del nord

Il mio esilio presente e' un bene per la mia essenza.
E' una scelta saggia.
Sono oltre il confine.
Al di la' delle cose che ti accontenti di vedere e capire.
Il confine del mio paese e' divenuto facile da lasciare.
Il mare e il sole e la tavola apparecchiata sono state avvelenate.
La maggioranza della popolazione e' divenuta mozzarella.
Il padrone e' un biscione che non striscia.
Fa strisciare gli altri
che galleggiano
e cercano di aggrapparsi a zattere improvvisate
che una volta afferrate diventano call centres
e loro si trasformano in morti viventi
per sopravvivere vendendo i propri sogni di giustizia e uguaglianza.